Quattro giorni - parte seconda

New York - parte seconda

Eravamo rimasti all'ora di cena. In ostello ci avevano consigliato di scendere tra la sesta ave e la quarta strada e cosi` abbiamo deciso di fare.
Appena scesi l'impressione non e` stata delle migliori: tempo trenta secondi di indecisione fuori dalla metro e veniamo avvicinati da un losco figuro che ci chiede se volevamo dell'hashish. Bernie non capisce, io non mi giro e la storia finisce li.
Altri trenta secondi ed una fanciulla ci approccia dicendo qualcosa riguardo a qualche evento per le persone coi capelli lunghi a SoHo, ma bernie capisce che non era una cosa immediata e la frase "tomorrow we will go away from ny" liquida la tipa.
Insomma la prima impressione non e` splendida, loschi figuri e figure a giro, pero` riflettendoci niente di minaccioso quindi decidiamo di dar fiducia all'ostello e girare un po' per vedere la situazione ristoranti.
Abbiamo fatto bene, il quartiere in questione ha una densita` media di ristoranti di uno ogni due edifici e tutti mooolto hipster. Questo ci riappacifica con il luogo, che scopriamo poi essere SoHo, mecca del fighetto alternativo newyorkese, e dopo una mezz'ora a girare ci orientiamo verso un ristorante fusion macrobiotico, dato che in illinois bernie aveva un po' sofferto la sua scelta vegetariana (per altro molto flessibile, bravo bernie!).
Il posto in questione, scopriamo dopo, e` decisamente famoso tra gli hipster e si chiama Souen. Sinceramente, proprio un buon posto.
ristorante macrobiotico a sohoristorante macrobiotico a soho
Abbiamo mangiato decisamente bene, roba strana un po' new age (il mio contorno erano strane alghe nere filamentose), ma buona e saporita, con la sola esclusione dei dolci che mancavano decisamente del "dolce".
Antipasto, piatto principale, dolce e birra giapponese (sapporo) e` venuto 35$ a testa, che e` praticamente niente a ny e a pensarci bene sono 25 euro, poco pure per firenze contando quanto era fighetto il posto.
Una nota positivissima: l'acqua, ovviamente gratis, era senza ghiaccio!
Dopo la cena ci siamo avviati verso la metro, decisi ad andare a fare qualche foto notturna a downtown, cosi` che mentre discutevamo su quale direzione prendere per raggiungere la fermata piu` vicina veniamo consigliati, in italiano, di prendere il bus da un tipo che passava di li.
Li per li ci sembrava uno dei tanti homeless della citta`: uomo di mezza eta`, vestito a strati, barbuto, trascinante un trolley e con in mano alcuni sacchetti di plastica ed un'asta di legno. Pero` parlava perfettamente italiano e cosi` abbiamo approfittato per fare due chiacchere.
Scopriamo che non si trattava affatto di un homeless, ma di un artista/restauratore calabrese, da trent'anni a ny a restaurare chiese e sinagoghe, con tanto di studio e una decina di assistenti. E` stata una discussione molto interessante, un incontro decisamente fortunato.
Ci ha ovviamente sconsigliato di andare a downtown, deserta dopo il tramonto, ma se proprio volevamo di farci un giro midtown e di prendere l'autobus che cosi` vedevamo un po' di citta`. Abbiamo accettato il consiglio e mentre s'aspettava l'autobus abbiamo continuato a chiaccherare con il tipo del piu` e del meno.
Tra le tante cose interessanti ci ha confermato lo strano rapporto tra lo statunitense e il lavoro ("lavorano come bestie, non si sa bene per ottenere cosa"), dal quale e` scaturita una polemica sugli italiani immigranti negli states che non riescono a fuoriuscire dal circolo vizioso del cameriere al nero. Pare che a SoHo e nell'East Village questo sia un fenomeno in ascesa: giovani italiani vengono a lavorare/studiare e finiscono per lavorare e basta ai margini della legalita` (cameriere al nero, appunto) attratti dalla paga alta, ma senza evolversi e quindi, alla fine, trovandosi in difficolta` in una manhattan che, secondo il tipo, richiede 4000$/mese netti per vivere.
Anche lui era particolarmente polemico nei confronti di Bush e sosteneva che la stragrande maggioranza degli americani non era affatto contenta di Bush e tutti erano convintissimi che avesse vinto grazie a brogli, due volte. Aveva poi una strana teoria sul fatto che gli stati uniti erano stati riportati al tempo delle colonie: il governo statunitense cercava sempre l'approvazione della gran bretagna e un candidato presidenziale doveva farsi vedere con la regina prima d'essere eletto.
Cosi` dopo un po' di chiacchere passa il bus, salutiamo il nostro amico restauratore e ci dirigiamo verso midtown, al confine con central park.
Iniziava a fare freddo e pioviscolare, quindi, non essendoci alla fine molto da fare/vedere (un locale superfico, qualche lucina) decidiamo di tornare verso l'ostello, non prima pero` di aver provato il "brivido" di fare qualche foto notturna all'entrata di central park.
Non sembrava particolarmente minaccioso, ma era decisamente umido e deserto, quindi ci siamo limitati a delle foto dal perimetro sud.
central park at nightcentral park at night
E con questo chiudiamo la serata, da qui in poi e` solo ostello, puzzo di piedi e dormire.

New York - parte terza

Ci alziamo relativamente di buon ora e ci dirigiamo verso central park: l'idea e` di attraversarlo fino al metropolitan museum e di visitare quest'ultimo.
Io ho pero` un meeting alle 11 e quindi dapprima cerchiamo uno starbucks da dove collegarci alla periferia ovest di central park, dato che non sapevamo quanto ci sarebbe voluto per attraversarlo verso est. Nel mentre gironzolavamo alla ricerca del suddetto starbucks notiamo il museo di scienze naturali, che essendo noi nerd ci attira particolarmente.
Dopo il meeting (alla fine non ce l'ho fatta a parlare, es.net non mi ha spedito in tempo i parametri h323 e non c'e` sun java 6 per ppc linux ...) ci siamo quindi trovati ad affrontare il seguente dubbio amletico: metropolitan o storia naturale?
Abbiamo ceduto alla nerditudine e siamo andati al natural history museum. Che bellezza.

natural history museumnatural history museum
natural history museumnatural history museum

Dallo spazio all'evoluzione della vita sulla terra, dai minerali alle antiche civilta`, per non parlare del pezzo forte: scheletroni di dinosauri!

natural history museum

Proprio un posto da film (anzi, credo che sia il posto *del film* :)).

Abbandonato il museo, purtroppo attraversando di corsa alcune civilta` antiche, ma il tempo era quello che era, ci dirigiamo verso central park con l'idea di attraversarlo comunque e riprendere la metro dall'altra parte.

Nel film con Jodie Foster che ho visto qualche mese fa il ragazzo della protagonista veniva picchiato a morte proprio sotto questo ponte:
central park
Sara`, ma anche con il film ben presente, di giorno, il suddetto ponte e` solo molto bello. Cosi` come il resto di central park.
Purtroppo devo ancora prendere la mano con la macchina fotografica e le foto non rendono assolutamente l'idea di quanto fossero spettacolari i colori del prato e degli alberi. I newyorkesi fanno proprio bene ad andare orgogliosi del bellissimo parco.
central parkcentral park
central parkcentral park

Arrivati alla metro era troppo tardi per tutto. Quindi niente downtown, niente ground zero, ma soprattutto niente nave militare nel porto. Ho aspettato 19 anni, posso aspettarne ancora. New York ed io non abbiamo ancora finito di incontrarci.

Da qui in poi e` autobus cinese (connette le chinatown delle grandi citta` a prezzi bassi) fino a Boston.

Update

Dimenticavo un particolare interessante. New York e` una citta` bella, ricca di persone e di cultura ... e di spazzatura.
streets of ny
Quanto e` differente da Chicago ... ;)