I misteri della scienza

Stavolta era facile sbagliarsi, un po' e` colpa dei fisici che usano "telescopio" per indicare una vasta gamma di cose.
Perche` vedi, cara Anna Maria De Luca che hai scritto questo articolo su "Raggi cosmici e telescopi a scuola tra entusiasmi e qualche dubbio", i telescopi che servono per rilevare i raggi cosmici, quelli di cui parli nell'articolo e di cui un ottimo esempio alberga nei corridoi dell'infn pisana, non sono affatto fatti cosi`:
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scuola_e_universita/servizi/studenti-scienza/studenti-scienza/este_31145717_58080.jpg
Come indica l'immagine che correda l'articolo, ma piuttosto cosi`:
http://www.ludotecascientifica.it/astrof/foto12.gif
(in realta` quello e` un calorimetro di glast, ma non riesco a trovare una foto del telescopio per cosmici che usano sempre alla ludoteca scientifica e il pezzo di glast e` tremendamente simile)
Per quanto riguarda la polemica citata nell'articolo (la proposta dei telescopi nei licei pare sia di Zichichi, mentre Bellone preferirebbe impiegare risorse nel promuovere programmi appena decenti rispetto al dissesto scientifico che c'e` alle superiori) io mi trovo, incredibile a dirsi, d'accordo con Zichichi.
E` vero che per capire che diavolo succede in un telescopio per cosmici serve un tot di cinematica relativistica, un minimo di nozioni di particelle e, se si vuole anche capire come funziona il telescopio vero e proprio, un po' di meccanica quantistica. Per non parlare dell'origine dei raggi cosmici, che richiede un po' di nozioni di astrofisica (astroparticelle). In pratica non ci sono chance che uno studente di liceo possa apprezzare lo strumento che gli si para davanti.
Questo sarebbe un punto a favore della tesi di Bellone, ma bisogna vederli, questi telescopi, per capire il loro vero scopo: sono oggetti veri e solidi e quando passa un muone e attraversa i vari piani del telescopio si accendono lucine rosse che ne indicano la traccia. Si ha l'impressione, guardandolo, che la fisica, la fisica delle particelle in particolare, non sia una cosa astratta, teorica, una teoria scientifica opinabile (come pare siano le teorie scientifiche ultimamente) a cui si puo` liberamente non credere seguendo autorita` morali superiori. Si ha l'impressione che sia vero, che si possa veramente studiare e vedere una cosa come i muoni, che veramente arrivino dallo spazio (i muoni dall'alta atmosfera, ma non facciamo i pedanti) particelle, che veramente si muovano vicino alla velocita` della luce.
Poi, qualche studente interessato potrebbe anche incuriosirsi e con uno strumento del genere avere la prova che una cosa cosi` tremendamente poco intuitiva come la relativita` ristretta e` invece forte e solida come una roccia (il fatto stesso che tu veda i muoni, con il telescopio per cosmici, e` un bel punto a favore di albert e le sue trasformate di lorentz). Lo trovo un bello shock culturale capire che lo spaziotempo e le sue trasformate, nella forma comprensibile da tutti della relativita` ristretta, non siano solo un mucchio di segate, ma qualcosa che influisce sulla vita di tutti i giorni e che si puo` vedere con lo strumento che ti hanno appena dato.
E magari, se siamo veramente fortunati, questo studente curioso che riceve l'illuminazione non andra` a fare fisica, dove avrebbe imparato queste cose comunque (telescopio per cosmici e` esperimento standard da lab4), ma che so lettere moderne o il calzolaio, portando con se, in luoghi lontani dalla scienza, uno dei suoi risultati piu` convincenti.