no papa no

Come suo solito, il dibattito pubblico italiano riesce ad esprimere il peggio di se quando si parla di religione. La quantita` di minchiate autorevoli che si leggono a giro e` troppo ampia e troppo ramificata (la minchiata che risponde alla stronzata che risponde alla palese bugia) per dare una risposta diretta.

Raccontero` quindi una parabola.

Il giovane blogger dasnake e` ateo. Non solo e` ateo, e` ateo cattivo e cinico. Ritiene che l'effetto fascino del Partenone in rovina piuttosto che in buono stato con tanto di sacrifici al suo interno potrebbe giovare anche alle infrastrutture della chiesa cattolica; cosi` come la dottrina del cattolicesimo, e del cristianesimo tutto, farebbe un gran figurone sui libri di storia assieme a tutti gli altri passi ormai superati del pensiero umano.

Il giovane blogger dasnake ateo e cinico ama scrivere queste cose sul suo blog. Cercare di impedirglielo sarebbe censura.

Il giovane blogger dasnake, nella forma di giovane persona fisica di cui non riportero` il nome, non si fa problemi ad esporre verbalmente le sue idee. Cercare di impedirglielo sarebbe intolleranza.

Il giovane blogger dasnake, se invitato dalla locale parrocchia a dire un po' che ne pensa del mondo e della religione, non si farebbe troppi scrupoli nel raccontarlo, magari anche cercando di non essere troppo offensivo, ma sicuramente essendolo per molti dei membri della parrocchia. Cercare di invitarlo, quindi, sarebbe una cazzata.

E se tu parrocchiano pensi che non sia il caso che qualche alto esponente della tua parrocchia abbia invitato il giovane blogger dasnake a sparare a zero sulle tue credenze, come darti torto?

Magari sei piu` che convinto che il giovane blogger dasnake abbia tutto il diritto di esprimere le sue idee, magari sei anche convinto che qualcuno le possa condividere in pieno od in parte, magari sei anche convinto che non tutti quelli in disaccordo con il blogger dasnake non si offenderanno come te. Pero` invitarlo nella tua parrocchia no, e` troppo, e` stupido.

E` fuori contesto. E` una provocazione.

Si puo` ben immaginare quanto questo sia piu` vero se invece del piccolo blogger dasnake ci si trovi di fronte il capo di una setta da centinaia di milioni di adepti, capo di uno stato assoluto che ha dato prova in passato di non avere remori ad usare la violenza per l'oppressione di chi non la pensa come lui, un uomo dal potere sconfinato con amicizie e subordinati infiltrati in ogni possibile punto della tua societa`, del tuo stato, del tuo continente e di quelli vicini.

Protestare e` un dovere.