Tutto gia` visto

Tutti ne parlano: sballo con le cuffie.
Sono abbastanza sicuro di avere ancora da qualche parte un numero di Decoder in cui ne parlano, ci dovrebbe pure essere la pubblicita` della ditta che faceva gli occhiali che abbinavano anche stimoli visivi a quelli uditivi.
Ovviamente il buon +M se li compro`.
Stiamo parlando di oltre dieci anni fa. Tutto gia` visto, niente di speciale, circolare prego.

Commento vagamente piu` serio

La frase finale dell'articolo di repubblica fa pensare:

Dunque, ai giovani che rischiano di cadere nel giro delle droghe in rete, Iannone consiglia "prudenza". "Non esagerare in allarmismi, ma - avverte - neppure archiviare incautamente il fenomeno come una 'bufala'. D'altra parte, questi file esistono e la gente li vende e li compra e l'esperienza dice che un mercato non si forma se i fruitori del prodotto non hanno alcun vantaggio".

Per una volta c'e` del vero: molti siti e blogghi si sono subito avventati a definire la faccenda una bufala, con giustificazioni pseudoscientifiche. La spiegazione del tipo nell'articolo - o quantomeno quello che s'intuisce possa essere stata la spiegazione, poi filtrata dalla beata ignoranza del giornalista - e` piuttosto sensata.
Del resto il fenomeno dei battimenti e` roba da Fisica I quindi non ho difficolta` a credere che funzioni, inoltre la storia di sfruttare i battimenti tra i due orecchi per stimolare i neuroni pare sia roba antica (venti-trenta anni fa) con la sua buona dose di esperimenti sugli animali (scholar per credere).
La parte finale del ragionamento pero` ha qualche falla.
Innanzi tutto ammicca alla possibilita` di un mercato di droghe virtuali su internet, tipo quello delle droghe reali per strada/party/parlamentoitaliano, gia` accennata in precedenza nell'articolo. Impossibile, qui stiamo parlando di internet e del mondo digitale, dove la realta` si copia, bit per bit, esatta e a costo zero. La pirateria garantisce che non ci sara` sfruttamento.
L'altra falla e` il ragionamento c'e` chi vende -> c'e` chi compra -> non sara` scemo. Di nuovo, siamo su internet: che ci sia chi vende non significa affatto che ci sia chi compra (il programma suddetto si trova pirata con una facilita` allarmante utilizzando solo google). Inoltre se vale la regola 34 per il porno vale qualcosa di molto simile anche per tutto il resto. Che una cosa sia su internet non significa niente, su internet c'e` pressoche` tutto.