Fine.

E` dal 3 settembre che sono negli stati uniti.
Domani prendero` l'aereo che mi riportera` in italia, mettendo fine a questa esperienza.
E` giunto quindi il momento di tirare qualche somma, fare qualche considerazione, giusto per ammazzare le ultime ore in control room.
Gia` perche` sono in control room, turno fino alla mezzanotte. Purtroppo il tevatron non ne ha voluto sapere di farmi fare un ultimo turno scoppiettante ed in questo momento non ci sono particelle che collidono, niente di niente, e le previsioni danno per improbabile che riescano a risolvere i problemi per la fine del mio turno. Quindi non ho assolutamente niente da fare, niente di meglio di scrivere questo post.

Ace

Dato che e` quello che sto facendo ora e la motivazione principale della mia permanenza a chicago, mi sembra giusto spendere due paroline sull'ace.
Non e` un mestiere "difficile", dove difficile e` inteso nel senso tipico di questo ambiente: non ci sono cose complicate da capire, non ci sono conti da fare, non c'e` nemmeno da saperci tanto fare con i computer o l'elettronica nonostante ci si interagisca tutto il tempo.
E` pero` un lavoro "duro", probabilmente molto piu` "lavoro" nel senso comune del termine di quanto io sia abituato a fare.
Si tratta di sapere tante cose, tutte semplici, elementari, ma veramente tante. Si tratta di saper leggere la documentazione, chiamare l'esperto giusto, parlarci al telefono e capire quello che vuole che tu faccia. Si tratta di saper svolgere alcune procedure, ben formalizzate e strutturate, ma senza errori, con precisione e competenza. Si tratta di stare attenti, di guardare numeri, plot, colori, di sentire suoni, allarmi, voci, anche senza capire il loro significato profondo, ma sempre essendo certi di cosa e` bene e di cosa e` male. Si tratta di anticipare la macchina, di guidare il sistema di risposta ad ogni evenienza fuori dal comune.
E tutto questo per 8 ore filate. Niente pause. Poche distrazioni (dico bene io, che sto scrivendo questo papello MENTRE dovrei sentire suoni, vedere colori, bla bla :) ).
Non serve essere fisici per svolgerlo, anche se di certo aiuta a trovarlo interessante.
Comunque sia e` un lavoro che richiede dedizione, prima di tutto dedizione. Alcune responsabilita` ci sono e c'e` indubbiamente la possibilita` di far danni.
Dato che io non e` che proprio adori lavorare, si puo` ben capire che sono abbastanza felice di abbozzarla con tutto questo in esattamente 3 ore e mezza da questa frase.
Pero` mi sono divertito. Veramente. Non lo rifarei, ma ritengo importante averlo fatto.
Inoltre, effetto secondario non da poco, ho vissuto per 3 mesi a diretto contatto con la vita piu` intima dell'esperimento, conoscendo persone e facendomi conoscere. So che quando tornero` qua a Fermilab, per qualche piccolo lavoro o una conferenza, non saro` piu` un estraneo. Non mi *sentiro`* piu` un estraneo.

Fermilab

E` perfetto. Non scherzo, e` proprio perfetto.
Mi spiego meglio, in assoluto la vita a Fermilab puo` essere molto lontana dalla perfezione - se si conta che d'inverno la temperatura scende sotto i -20 diciamo pure che puo` essere molto lontana dalla decenza - ed inoltre il posto non e` che abbia niente di speciale.
Qualche decina di baracche, qualche casina piu` carina, un immenso parco con sparsi qua e la gli imponenti edifici di esperimenti e laboratori. L'hirise che domina il panorama. Dei bisonti. Molte oche. Scoiattoli.
Questa puo` essere una buona descrizione del Fermilab e non ha certo niente di eccitante.
Restringendo l'orizzonte pero` si vede un'altra cosa: per me (dottorando, fisico) ora (giovane! nessun altro impegno importante) e per un periodo limitato (3 mesi, ma anche 2 andavano bene, 6 sarebbero stati troppi senza g nei dintorni) l'ambiente del Fermilab appare molto piu` allettante.
Sono pagato per stare qua, piu` che abbastanza per viverci. Abbastanza per andare a mangiar fuori, pure spesso.
Ho una macchina in dotazione, che mi garantisce la liberta` piu` completa di spostamento.
Ho una casa in dotazione, a cui posso accedere quando e come voglio, che mi permette di cucinare, di invitare gente a mangiare come a dormire.
Assieme a me vivono altre persone piu` o meno come me, con cui posso parlare, andarci a mangiare, ma anche ignorarci e vivere bene ugualmente (c'e` un solo bagno nella casa, ma e` stata piena per pochi periodi e non s'e` mai manifestato il problema).
Se voglio lavorare ho una stanza dove lavorare, con con stampanti, acqua e macchinetta del caffe` a portata di mano.
Se non voglio lavorare ho un parco immenso e bello da esplorare. E niente mi vieta di prendere la macchina ed uscire da Fermilab.
L'ambiente e` stimolante, e` confortevole ed e` bello.
Certo sei completamente fuori dal mondo. Sono convintissimo che chi ci passa la vita un po' fuori di testa lo diventa, ma che importa? Io la vita non ce la passo e *sapevo* di non passarcela. Una condizione mentale perfetta.
La vita qua a Fermilab e` stata di una comodita` quasi imbarazzante, credo che anche g abbia avuto la stessa impressione passandoci un tempo molto piu` limitiato.
Se poi ci si aggiunge la possibilita` di andare a Chicago ...

Chicago

Per quanto sia stato straordinariamente bene a Fermilab, non credo che mi manchera` particolarmente. Chicago si.
Chicago e` bella. Non e` una citta` turistica, o meglio, non e` una citta` per turisti quindi puo` suscitare nel visitatore occasionale un'impressione meno forte di una New York.
New York e` caotica, e` colorata, e` come l'hai vista in tanti film. Decisamente affascinante, devo ammetterlo, e posso capire che basti un secondo a Times Square per rimanerne completamente rapiti.
Chicago e` diversa, ho difficolta` a dire in che senso, ma e` evidente questa diversita`. Chicago e` molto piu` una citta`, molto piu` un luogo dove la gente vive piu` che una vetrina dove la gente fa mostra di viverci. E` quindi una citta` da scoprire, da esplorare, per vederne luci ed ombre.
Lo skyline di Chicago e` imponente, dal punto di vista dell'altezza Chicago conta tre (Sears, Aon, Hancock) dei quattro grattacieli piu` alti del nordamerica (l'altro e` ovviamente a ny ed e` ovviamente l'empire state building, al terzo posto). Inoltre i palazzi di the loop, sempre alti ma molto piu` piccoli rispetto ai giganti citati prima, hanno un fascino unico, antico. Hanno dei dettagli curatissimi, una personalita` molto forte.
Lo skyline di Chicago mi manchera`. Mi manchera` molto vedermelo apparire venendo in macchina dall'88. Mi manchera` altrettanto guardarlo dal parco, in riva al lago.
La vita di Chicago, pero`, mi manchera` ancora di piu`.
Avevo iniziato a gradire realmente l'opportunita` di scegliere tra un'ampia offerta di locali, concerti, eventi, dove passare la mia serata.
Vorrei tanto, tanto, avere un Wicker Park a Pisa o a Firenze dove poter uscire la sera.
E il cibo! Ah, il cibo e` stata una scoperta fantastica - anche qui g puo` confermare - perche` al di fuori dei fast food, almeno a Chicago, si puo` mangiare bene, ma veramente bene. Spendendo relativamente il giusto. Se poi si vuol spendere, si puo` sempre esagerare. Un discreto numero di ristoranti d'alta classe sono basati a Chicago.
Inoltre vorrei tanto avere un Art Institute dove e` possibile andare con un prezzo modico (5 euro!) e senza fare code, tanto per dare un'alternativa all'ignoranza. Buffo che nelle nostre citta` d'arte sia molto piu` difficile fruire dell'arte che in una citta` del midwest ...
Ma ci tornero`, e` una promessa a me stesso, anche perche` c'e` da vergognarsi ad essere stati 3 mesi ad un passo dalla famosa pizza di chicago e non averla mai provata!

Stati Uniti

Qui ci sarebbe molto da dire e ormai sto scrivendo da oltre un'ora (sarebbe il caso di fare qualche calibrazione! per fortuna c'e` l'ace apprendista da sfruttare!).
Riportero` solo qualche conclusione, i ragionamenti che mi ci hanno portato li lascio ad altri post o discussioni piu` dirette (voce/mail/commenti).
Gli Stati Uniti non sono *un* posto, sono *molti* posti, ma questo e` ovvio, tutti i luoghi del mondo sono cosi`, quindi evitero` di ripterlo ancora.
Gli Stati Uniti non sono un posto dove vorrei crescere i miei figli, ma sono un posto dove potrei sinceramente passare un periodo piu` lungo di 3 mesi ( con g a presso, s'intende, la quale credo sia della mia opionione).
Capisco sinceramente perche` gli statunitensi siano orgogliosi del loro paese, di quello che hanno costruito e in generale della loro vita. Quello che non capisco e` perche` non stiano combattendo per difendere tutto questo o, meglio ancora, per migliorarsi. C'e` n'e` il bisogno e l'opportunita`.
Mi sono profondamente convinto che i governanti americani abbiano fatto bene a combattere cosi` duramente il comunismo: con lo spirito comunitario innato di queste persone, la loro dedizione al lavoro e le risorse materiali e finanziarie a disposizione, QUI negli stati uniti il comunismo avrebbe potuto assumere una forma assai diversa dall'est del mondo. E mandare a casa i governanti e i loro sponsor.
Gli americani a cui ho esposto questa teoria non credo che abbiano capito o comunque apprezzato ;)