VIAGGETTO

Illinois, Ohio, Indiana...

Siamo partiti venerdi' mattina alla volta delle Niagara Falls (cascate del Niagara per gli amici).
Gia' sapevamo che sarebbe stato del tutto impossibile raggiungerle in un solo giorno, pur tuttavia ci siamo messi in viaggio alla ricerca dell'avventura e della scoperta di un pezzettone d'America.
Dopo aver passatto tutto il giorno a guidare per tre degli stati piu' pallosi e paesaggisticamente monotoni degli USA (Illinois, Indiana, Ohio) siamo alfine entrati attraverso una porta pandimensionale che ci ha catapultati nel serial televisivo Dawson Crick!!!


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Anche se Dawson non si e' visto il posto era esattamente come quello: casette bianche con la veranda e la bandiera americana che sventola davanti, laghetti romantici con ricchi rampolli che se la spassano sulla barca e la sera tante lucine, zucche di Halloween illuminate, gatti neri particolarmente coreografici ecc...

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Ora, il posto in questione si chiamava Vermilion e non Capeside, lo stato era l'Ohio e non il Rhode Island ma poco importa, vi assicuro che era esattamente la stessa zuppa!!
Devo precisare che prima di giungere nel suddetto paesino siamo passati velocemente anche da altre due piccole cittadine: Sandusky e Camp Clinton, sempre nell'Ohio e sempre affacciate sul lago Erie. Non avete idea di quanto possano essere carini e magici questi paesini sconosciuti! Forse un po' troppo stucchevoli, lo ammetto, ma decisamente romantici e rilassanti! (va anche detto che siamo passati dalla parte stra ricca degli stati uniti, da Flint per esempio ci siamo passati a rotta di collo dall'autostrada senza pensarci nemmeno).
La mattina seguente, dopo aver dormito all'Holiday Inn in un letto che definire comodo e' poco (King Size...mica briciole!) abbiamo fatto un giretto per salutare quello che in quel momento ci sembrava Stars Hollow (vedi una mamma per amica...lo stesso identico gazzebo con le lucine in mezzo alla piazza!!) e siamo partiti alla volta del Canada e delle cascate...stavolta per davvero.

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CANADA


Arrivati alla frontiera canadese cominciamo a vedere che il paesaggio cambia un po'....spuntano aceri da tutte le parti e la campagna, che fin'ora anche se poco varia era stata comunque bella, diventa ancora piu' suggestiva, forse a causa degli alberi rossi e degli splendidi colori autunnali, o delle moltitudini di scoiattoli e procioni che affollano le foreste (nonche' le autostrade...anche se sottoforma di frittata).
Dopo esserci orientati un pochino eccoci davanti alle cascate del Niagara...che dire? Veramente uno spettacolo!

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Nonostante le migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo sono una meraviglia da ammirare, sia di giorno che di notte, quando le illuminano con luci colorate (un po' kitch ma efficacie).
La sera li' abbondano i casino' e le cazzate tipo Las Vegas: casa degli orrori, museo delle cere delle rockstar, luna park ecc...
Io smaniavo dalla voglia di andarci e Francesco avrebbe tanto gradito giocare tutto il suo stipendio al casino' ma non e' stato possibile, dato che l'autobus navetta che ci riportava al motel ripartiva ad un' ora ridicola (le 23:00) e non potevamo perderlo.

A proposito di motel, gia' che stiamo a rispolverare tutte le serie televisive americane indovinate un po' a cosa era identico il nostro...

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Il giorno dopo, fatta una meravigliosa colazione all'americana,

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ci cacciamo in macchina per rimanervi altre 10 ore e tornare diretti a casa.
Unica nota lievemente negativa delle giornata e' stata l'incontro con gli agenti di frontiera per gli Usa, una volta lasciato il Canada.
Francesco si e' fatto prendere dal panico ed ha tentato di spiegare le basi della fisica molecolare ai poliziotti, che non capivano e continuavano a fare domande ed a insospettirsi,mentre lui sempre piu' nervoso e angosciato anziche' dare risposte brevi e concise tentava di chiarire la sua posizione al fermilab disegnando diagrammi di flusso e cavillando a piu' non posso sul motivo della sua presenza in America.
La conversazione e' andata piu' o meno cosi':

Agente: "Motivo della sua permanenza negli Usa?"
Francesco: "Studio, ma anche lavoro, ma anche collaborazione internazionale con tizio, caio e sempronio, non e' che io sia proprio uno studente, anzi tecnicamente non lo sono...ma non si puo' altresi' dire che io lavori qui, insomma...no?"
A: "Quindi e' qui col permesso studenti o bisness?"
F: "No...ma...Oddio...Io studio a Pisa ma lavoro qui...cioe'non lavoro...COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE..universita' di Pisa!!"
A: "Si ma che tipo di permesso ha con se? Cosa fa qua? Studia o lavora?"
F: "eehhh....COLLABORAZIONE!..INTER...INTERNAZIONALE...pisa..."
A: "...."
F: "Fermilab...ha presente le particelle?..quelle piccole..."
A: "Scenda dalla macchina per favore"

ecc..

Tutto questo naturalmente con un'accento alla super mario bros, mancava che avessimo la valigia con lo spago e dieci pargoli sudici accanto, non avremmo destato piu' sospetti!!!
Ad ogni modo l'agente e' stato calmo e comprensivo, ha ascoltato tutto ed ha davvero cercato di capire il piu' possibile, poi ha fatto una breve telefonata al Fermilab e ci ha lasciati andare con importanti raccomandazioni burocratiche (cosa cui A MIO PARERE avrebbe dovuto provvedere la beneamata universita' di Pisa, anziche' mandare dei poveri cristi allo sbaraglio...ma questa e' un'altra storia)

Poi un lungo viaggio verso casa, nell'immensa campagna dell'Indiana, musica country e racconti sui primi coloni francesi e su Monsieur de Cadillac, fondatore di Detroit (pron. francese "Detrua'")che certo tutto si sarebbe aspettato tranne che la sua citta' divenisse famosa per la Ford e per Iggy Pop.