Preti in amore

dasnake2007-08-29

Oggi ho fatto Pisa-Firenze (e poi Firenze-Pisa) in macchina, da solo.

Quando sono da solo e mi annoio ascolto radio radicale, in quanto non c'e` niente di meglio della lieve ottusita` di un dibattito in parlamento per distrarti quanto basta a sopportare un'ora di viaggio.

Questo preambolo per giustificare il fatto d'essermi ascoltato tre quarti di conferenza stampa di tal Don Sante, parroco di un ameno paesino di nome Monterosso.

Non sono un assiduo lettore di cronaca italiana, scorro ogni tanto il sito di repubblica giusto per farmi un'idea di quello che accade, ma le mie fonti principali d'informazione sono BBC e The Register, quindi all'inizio dell'ascolto inquadro il tipo che parla come un attivista con qualche contenzioso con la curia.

Si` perche` all'inizio e` tutto un parlare di storie losche che riguardano un qualche terreno della parrocchia di questo Monterosso, che pare sia stato dichiarato edificabile e sia nelle mire di un qualche imprenditore locale, mentre chi parla vorrebbe vincolarlo alla comunita` della parrocchia.

La faccenda attira la mia attenzione ed e` con un certo stupore che intuisco che chi parla e` un sacerdote lui stesso. Ci va giu` pesante con questa storia del terreno e l'arroganza del vescovo e gli altri alti ranghi della chiesa che, secondo lui, per onorare amicizie, vogliono dare il terreno all'imprenditore piuttosto che alla parrocchia.

Poi parte a sparare a zero anche su altre faccende tra lui e i suoi superiori, cose interessanti, ma meno di quello che segue. I giornali, di tutto questo e per motivi che saranno evidenti, hanno riportato solo alcuni cenni, quindi per gli interessati l'intera conferenza si trova qui su radio radicale.

Insomma, mentre sono li` che ascolto con interesse tutta questa battaglia contro il vescovo e il prete che prende a mazzate i suoi superiori, arriva una cosa che proprio non mi aspettavo. Don Sante dice d'aver finito con le cose che interessava dire a lui e che avrebbe iniziato a parlare delle cose che interessavano ai giornalisti.

Eh? La storia del prete fin ora mi sembrava degna, che altro puo` esserci?

L'inizio del racconto e` un po' confuso, ma a "fidanzamento", "innamorato" e "figlio" collego il tutto con la notizia di cronaca che avevo sentito nei giorni scorsi, senza dargli alcuna importanza.

E` il prete del fantastico caso del prete innamorato che va per la maggiore nelle cronache di fine estate. Una convivenza dichiarata, un presunto figlio, l'annuncio del fidanzamento. Ecco che ci facevano i giornalisti, compreso uno delle Iene! Ti pareva che non fossero a caccia del sordido ..

Comunque, un po' perche` da quello che aveva detto prima mi sembrava che il tipo in questione non fosse esattamente un coglione, un po' perche` ancora a Firenze non c'ero arrivato, mi sono ascoltato anche la parte sordida.

E, sorpresa sorpresa, e` stata piuttosto interessante.

Partiamo dal fondo, cioe` dalle domande dei giornalisti. Uno squallore infinito.

Ho sempre avuto la netta impressione che la casta dei giornalisti italiani fosse quanto di peggio l'umanita` avesse da dare, a giudicare dal gran numero di cazzate, imprecisioni e falsita` con cui riescono a farcire gli articoli che scrivono, ma l'averli sentiti all'opera in un caso del tutto alla loro portata e` riuscito farmi abbassare ulteriormente l'opionione che ho di loro.

Perche` non ci vuole una preparazione particolare per seguire questo caso, non si tratta di una notizia scientifica o di geopolitica internazionale, si tratta di cronaca rosa (con qualche spunto interessante). Basta ascoltare, fare domande chiarificatrici, e scrivere quanto s'e` sentito. Fine.

Il tipo ha detto, piuttosto chiaramente:

  • E` innamorato di una donna che si chiama Laura
  • Non ha un figlio di nove mesi
  • Ha rispettato e ha l'intenzione di rispettare in futuro i dettami del diritto canonico
  • Ha intenzione, se Laura e` d'accordo, di celebrare un "fidanzamento casto" per ufficializzare la sua posizione pur rimanendo parroco

Le domande dei giornalisti sono state, in buona sostanza:

  • Ma il figlio e` tuo?
  • Ma con questa Laura, insomma, ci hai fatto sesso?
  • Sei innamorato di Laura?

Capeggiati dal tipo delle Iene si sono fondamentalmente lanciati su varianti delle domande di cui sopra. Ora, dato che il diritto canonico impone ai sacerdoti il celibato e l'espressione "fidanzamento casto" lascia pochi dubbi, la risposta alle domande "il figlio e` tuo" e "ci hai fatto sesso" era gia` stata data, e se ha mentito in precedenza non c'e` nessun motivo per sperare che trenta secondi dopo cambi versione. Quanto all'ultima domanda, magari il giornalista che l'ha fatta era un po' distratto, visto che ha ripetuto di essere innamorato solo cinque o sei volte. Giusto un giornalista dell'ANSA e` riuscito a fare un sunto della conferenza stampa quasi decente, gli altri erano tutti persi in storie di sesso e conseguenze di quest'ultimo.

Ad onor del vero si sono anche incartati su una storia di finte e controfinte spiegata un po' male dal parroco e interpretata peggio dai giornalisti. Insomma si erano messi a fare domande tipo chiedere l'eta` del bimbo per vedere se la frase "non ho un figlio di nove mesi" poteva non escludere "ho un figlio di dieci mesi" .. mah ...

Raccontata cosi` sarebbe solo una dimostrazione d'incompentenza da parte dei giornalisti, visibilmente stizziti per non aver ricevuto lo scoop in stile novella 2000.

E invece l'incompetenza e` duplice e grave: perche` il tipo, di cose d'interesse giornalistico, ne ha dette a pacchi. Innanzi tutto c'e` la prima parte, in cui denuncia i problemi tra la sua parrocchia e il vescovo, non priva d'interesse.

Poi c'e` la bomba: ha fatto affermazioni tipo "il celibato nella Chiesa Cattolica Romana Apostolica e` una questione di politica", tirando fuori il caso della chiesa che permette ai sacerdoti di sposarsi in inghilterra e asia, pur di raccattare conversioni e ingrossare le proprie file. Ha detto che il celibato, vissuto bene da alcuni, ma molto male da altri, e` motivo principale dell'abbandono degli elementi migliori del clero. Ha detto che per far carriera nella chiesa e` fondamentale farsi vedere fermi e intransigenti su questa storia del celibato e del rifiuto del sesso. Ha pure velatamente accennato che se certi preti sbroccano e vivono una sessualita` malata e` proprio per l'impedimento a vivere serenamente il rapporto con l'altro sesso, a partire dal vietare ai seminaristi d'andare al cinema (ha detto "cinema" non "discoteca", caro amico dell'espresso) per non "contaminarli" con immagini fuorvianti.

Ne ha dette pure altre, dello stesso tenore, anche piu` filosofiche. Tutti spunti interessantissimi.

Quello si che sarebbe stato argomento da articolo. La polemica interna ed esterna alla chiesa sul celibato e` vecchia di millenni e ha risvolti tutto fuorche` ovvi. Basti pensare che praticamente tutte le altre confessioni cristiane (anche chiese in comunione con la chiesa cattolica!) permettono ai preti di sposarsi.

Niente, dai giornalisti nessun segno di vita, l'unica domanda che sembrava in quella direzione tendeva invece a far dire al prete che non ci si poteva sentir realizzati senza il rapporto con una donna, per ricamarci le ovvieta` di rito.

Insomma, di questo lungo post, le cose interessanti sono due:

  • C'e`, evidentemente, un dibattito interno alla chiesa sul celibato, non solo nelle frange lontane da roma, ma anche piu` vicino. Sarebbe da indagare.
  • I giornalisti italiani, o quantomeno quelli presenti in sala, non solo hanno difficolta` a riportare quello che viene detto in una semplice conferenza stampa, ma non hanno la minima lungimiranza per cogliere gli spunti dati. Non sono loro che possono indagare.